Quando il cinema parla di radio, tra fantascienza, realtà e umanità
“…ci sono nel mondo , 20000 radio amatori, dilettanti appassionati che con le loro stazioni ad onde corte, corrispondono tra loro attraverso mari e continenti. Le onde corte hanno la particolarità di non poter essere captate a volte, altro che a grandissima distanza. Di notte e di giorno vi sono radioamatori in ascolto ai quali può capitare di intercettare delle chiamate di soccorso. E’ Allora che uomini di tutti i paesi e di tutte le condizioni sociali si tendono idealmente la mano per strappare alla morte i loro simili…” dal film SOS Lutezia Francia 1956.
Molteplici sono i Film, più o meno noti, che parlano di radio.Tra i più popolari sicuramente si ricorda Radiofreccia diretto da Luciano Ligabue che si ispira al mondo delle radio Libere degli anni 70, Frequency – Il futuro è in ascolto diretto da Gregory Hoblit che narra delle vicende di un uomo che riesce a mettersi in contatto, tramite una radio, col padre morto trent’anni prima e Contact diretto da Robert Zemeckis con Jodie Foster, che interpretava il personaggio Ellie Arroway che da bambina si alzava di notte per ascoltare la sua radio a onde corte. Memorabile infatti il suo cq qui W9GFO c’è qualcuno?….La lista potrebbe essere molto lunga, e quindi invito a googolare un po’.Personalmente, a prescindere dalla mia passione per il cinema Francese, ritengo che il film che sento più vicino alla natura di essere radioamatore è SOS Lutezia (Francia 1956) diretto da Christian-Jaque.
I 110 minuti di film drammatico sono anche inizialmente alleggeriti con delle ironie che solo noi radioamatori possiamo comprendere. Il peschereccio Lutéce è impegnato alla campagna di pesca nel Nord Atlantico, quando improvvisamente l’equipaggio è colpito da una strana infezione. Il patron Antoine, si attacca alla radio per chiedere soccorso, ma le sue chiamate non trovano risposta. Uno dei marinai, radioamatore, si è portato la sua radio personale, ma non è in grado di trasmettere, allora tocca quindi al capitano di accordare il trasmettitore sui 14 megacicli e di fare una chiamata generale. Dopo vari tentativi gli risponde dal Togo FD8AM che si offre di fare da relay fra l’imbarcazione e l’Europa il lungo skip di propagazione intatti non rende possibile il contatto diretto fra il Nord Atlantico e il continente). A partire da questa chiama di soccorso, la richiesta di aiuto arriva all’orecchio un medico che riconosce i sintomi da intossicazione da botulino; a seguire si attiva una rete di solidarietà, via radio, per rifornire l’imbarcazione il medicinale necessario alle cure.
Non vorrei dilungarmi nella trama, pertanto vi invito a visionare il Film Disponibile in streamming qui, ma vorrei condividere due aspetti fondamentali descritti dal film: UMANITA’ e REALTA.
UMANITA’ di una rete di persone sconosciute di diversi paesi, cultura ed ideologie politiche, lasciano cadere ogni formalità ed ostacolo. Il problema è far pervenire il farmaco via aerea alla imbarcazione, alle richieste via radio risponde un radioamatore tedesco cieco di guerra che contatta un aviatore americano che non riesce a risolvere direttamente il problema, allora rintraccia una hostess polacca in Berlino EST, dove un comandante russo dall’aeroporto mette a disposizione un mezzo adatto ma non lo può far volare sull’Atlantico, in quanto territorio NATO. Successivi contatti permettono di trovare bimotore a Copenaghen. L’aereo Russo trasporta il farmaco a Copenaghen e successivamente un aereo francese le porta ad Oslo, dove un aereo norvegese fornirà il siero all’imbarcazione.
Le modalità di soccorso all’equipaggio ricorda molto quanto operato oggi da una REALTA’ che offre servizio gratuito di telemedicina, come il Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.) di ROMA sorto nel 1935 allo scopo di fornire assistenza radio medica ai marittimi, imbarcati su navi senza medico a bordo, di qualsiasi nazionalità, in navigazione su tutti i mari.
“… le mie invenzioni sono per salvare l’umanità, non per distruggerla … “ Guglielmo Marconi
Molteplici sono i Film, più o meno noti, che parlano di radio.Tra i più popolari sicuramente si ricorda Radiofreccia diretto da Luciano Ligabue che si ispira al mondo delle radio Libere degli anni 70, Frequency – Il futuro è in ascolto diretto da Gregory Hoblit che narra delle vicende di un uomo che riesce a mettersi in contatto, tramite una radio, col padre morto trent’anni prima e Contact diretto da Robert Zemeckis con Jodie Foster, che interpretava il personaggio Ellie Arroway che da bambina si alzava di notte per ascoltare la sua radio a onde corte. Memorabile infatti il suo cq qui W9GFO c’è qualcuno?….La lista potrebbe essere molto lunga, e quindi invito a googolare un po’.Personalmente, a prescindere dalla mia passione per il cinema Francese, ritengo che il film che sento più vicino alla natura di essere radioamatore è SOS Lutezia (Francia 1956) diretto da Christian-Jaque.
I 110 minuti di film drammatico sono anche inizialmente alleggeriti con delle ironie che solo noi radioamatori possiamo comprendere. Il peschereccio Lutéce è impegnato alla campagna di pesca nel Nord Atlantico, quando improvvisamente l’equipaggio è colpito da una strana infezione. Il patron Antoine, si attacca alla radio per chiedere soccorso, ma le sue chiamate non trovano risposta. Uno dei marinai, radioamatore, si è portato la sua radio personale, ma non è in grado di trasmettere, allora tocca quindi al capitano di accordare il trasmettitore sui 14 megacicli e di fare una chiamata generale. Dopo vari tentativi gli risponde dal Togo FD8AM che si offre di fare da relay fra l’imbarcazione e l’Europa il lungo skip di propagazione intatti non rende possibile il contatto diretto fra il Nord Atlantico e il continente). A partire da questa chiama di soccorso, la richiesta di aiuto arriva all’orecchio un medico che riconosce i sintomi da intossicazione da botulino; a seguire si attiva una rete di solidarietà, via radio, per rifornire l’imbarcazione il medicinale necessario alle cure.
Non vorrei dilungarmi nella trama, pertanto vi invito a visionare il Film Disponibile in streamming qui, ma vorrei condividere due aspetti fondamentali descritti dal film: UMANITA’ e REALTA.
UMANITA’ di una rete di persone sconosciute di diversi paesi, cultura ed ideologie politiche, lasciano cadere ogni formalità ed ostacolo. Il problema è far pervenire il farmaco via aerea alla imbarcazione, alle richieste via radio risponde un radioamatore tedesco cieco di guerra che contatta un aviatore americano che non riesce a risolvere direttamente il problema, allora rintraccia una hostess polacca in Berlino EST, dove un comandante russo dall’aeroporto mette a disposizione un mezzo adatto ma non lo può far volare sull’Atlantico, in quanto territorio NATO. Successivi contatti permettono di trovare bimotore a Copenaghen. L’aereo Russo trasporta il farmaco a Copenaghen e successivamente un aereo francese le porta ad Oslo, dove un aereo norvegese fornirà il siero all’imbarcazione.
Le modalità di soccorso all’equipaggio ricorda molto quanto operato oggi da una REALTA’ che offre servizio gratuito di telemedicina, come il Centro Internazionale Radio Medico (C.I.R.M.) di ROMA sorto nel 1935 allo scopo di fornire assistenza radio medica ai marittimi, imbarcati su navi senza medico a bordo, di qualsiasi nazionalità, in navigazione su tutti i mari.
“… le mie invenzioni sono per salvare l’umanità, non per distruggerla … “ Guglielmo Marconi
IZ0YAY Op.Luigi